Blog / In prima pagina (11-12-2012)

Questo sito e le giustificazioni del ritardo

Confessioni di un «immigrato digitale»

«Tu hai un profilo Facebook che non apri mai». Vero (come dimostra il fatto che non ci sono né dati personali né foto). «Tu non usi neppure Twitter». Verissimo. Anzi, dirò di più: non posseggo neppure un telefono cellulare. Sono sociologicamente e antropologicamente definibile come un «immigrato digitale». La cosa non mi preoccupa. O meglio mi preoccupa soltanto nella misura in cui essa indica che sono invecchiato.

«Tu hai un sito internet che non aggiorni da oltre 3 anni». Vero (almeno fino ad oggi), ma qui credo di avere una giustificazione accettabile. Oltre a lavorare a tempo pieno in una redazione, a viaggiare (invero mai come vorrei), ad affrontare le piccole e grandi avversità della vita quotidiana, in questo lungo lasso di tempo ho curato un Saggio sui diritti umani - «Nelle mani di Golia. I diritti dell’uomo tra Stato e mercato (ai tempi della Rete)» - che è appena stato pubblicato e che vedete riprodotto su questa home page.

Vi hanno collaborato (gratuitamente) circa 30 (trenta!) persone tra professori universitari, preti di frontiera, studiosi e giornalisti. Per questo lavoro, tre anni fa, ho sospeso l’aggiornamento del sito. Per questo stesso lavoro e per chi (sperabilmente) ne beneficerà (un bellissimo progetto sociale in una comunità all’estrema periferia di Lima) oggi lo riprendo in mano.

 

 Paolo Moiola

 (12 dicembre 2012)


Invia a un amico