America Latina (giugno 2005)

Radio Flash 2005 / Cartoline dall'Altra America / Venezuela 2005:

cartolina da Caracas (n. 2 / giugno 2005)

CNN EN ESPAÑOL O TELESUR?
E' di questi giorni l'esordio, con le prime trasmissioni sperimentali, della televisione satellitare “TELESUR”. Una televisione pubblica e inter-americana fondata da Venezuela, Uruguay, Argentina e Cuba, il cui obiettivo – è stato detto nella presentazione fatta qui a Caracas lo scorso 24 maggio – non sarà quello di propagandare MODELLI POLITICI, ma di aprire una finestra sui valori e le idee dei popoli latinoamericani.

Perchè una nuova televisione in un panorama mediatico già molto affollato?
Una risposta può essere data osservando (con attenzione) le trasmissioni dei networks statunitensi che trasmettono in spagnolo.
Prendiamo, ade esempio, il più famoso tra essi: la rete CNN, proprietà del Gruppo TIME-WARNER. Il network ha un canale in spagnolo – CNN en español, appunto – che trasmette in tutta l'America Latina, 24 ore su 24. Per quanto professionale essa sia, la televisione è un'emittente statunitense (la redazione centrale è ad Atalanta) e, in quanto tale, NON può che sostenere la filosofia, il modello imposto da Washington:
il libero mercato, gli accordi commerciali (praticamente obbligatori), la prevalenza sempre e comunque della “democrazia statunitense” (tra virgolette).
In questi giorni, ad esempio, CNN sta parlando molto delle proteste contro la legge sugli idrocarburi in BOLIVIA, ma facendo attenzione a NON criticare TROPPO le multinazionali del petrolio; mentre gli analisti invitati a parlare della situazione boliviana, sono SEMPRE sostenitori del libero mercato e della sua assoluta sacralità (“non si possono cambiare le regole del gioco”, ripetono tutti all'unisono).

Sul VENEZUELA, per la Casa Bianca il cattivo di turno in America Latina, le notizie non mancano mai: da quelle sulla vicenda di Posada Carriles (ne abbiamo parlato anche noi) a quelle su PDVSA, l'industria petrolifera di stato.
Ma come vengono date queste informazioni da CNN?
Sulla spinosa questione di Posada Carriles la televisione statunitense – prudentemente - NON si dilunga, limitandosi alle notizie minime, senza cioè dissertare troppo sul comportamento di Washington (che – sulla base dei propri interessi – distingue tra un terrorismo “buono” ed un terrorismo “cattivo”); quanto all'impresa statale PDVSA, sesta compagnia petrolifera del mondo, per CNN è – ovviamente – sempre e comunque INEFFICENTE.
Per non dire delle dichiarazioni del presidente Chavez che sono regolarmente – analizzate con EVIDENTE SUPPONENZA, considerate alla stregua di battute che nulla hanno a che vedere con la “profondità” (tra virgolette) delle contro-dichiarazioni della Casa Bianca.
Ben venga, dunque, “TELESUR”, una televisione latinoamericana PUBBLICA che parli in prima persona di America Latina.
Ben venga, altresì, la norma varata 38.081 (nel dicembre 2004) dal governo di Hugo Chavez e denominata “LEGGE SULLA RESPONSABILITA' SOCIALE DELLE RADIO E TELEVISIONI”.
Attraverso di essa si regolano le trasmissioni radiotelevisive con riferimento ai MINORI d'età; si fissano paletti precisi per la PUBBLICITA`.
Inoltre, si stabilisce la POSSIBILE SOSPENSIONE delle trasmissioni che incitino alla guerra, al sovvertimento dell'ordine pubblico, alle discriminazioni, alla intolleranza religiosa.

Per capire questa norma, occorre tornare all'aprile del 2002, ai giorni del GOLPE contro il legittimo governo di Chavez. Ebbene, in quei giorni, le TELEVISIONI PRIVATE del Venezuela – VeneVision, Globovision, TeleVen e Radio Caracas de Television – divennero ATTORI PROTAGONISTI,
sostenendo e incitando il GOLPE e occultando – scientemente – la realtà degli accadimenti.
Queste televisioni sono tuttora in mano all'OPPOSIZIONE anti-governativa e filo-statunitense (che conta, più o meno, sull'appoggio del 25-30 per cento dei venezuelani), ma ALMENO c'è una norma di legge che ne delimita i campi d'azione, senza – bentinteso! - operare alcun tipo di CENSURA.

Eppure qualcuno – non solo negli Stati Uniti (che sarebbe normale), ma anche in Europa – ha parlato di LIMITAZIONE della libertà d'espressione, dimenticando di dire che l'unica televisione venezuelana CHIUSA fu quella PUBBLICA (Venezolana de televisione-Canal 8), chiusa proprio dall'opposizione durante il golpe dell'aprile 2002....
Ma forse ci sbagliamo noi: la libertà d'espressione è tale fintantochè NON si toccano gli interessi dei POTENTI.
Noi italiani ne sappiamo qualcosa.

(da CARACAS, per Radio Flash, Paolo Moiola)


RUBRICA: “SFOGLIANDO S’IMPARA”
Per fare un confronto riportiamo di seguito un articolo pubblicato dal “CORRIERE DELLA SERA” del 27 luglio 2005.
Si consiglia di notare, tra le tante, la frase “nonostante i tratti autoritari”, riferito al governo del presidente venezuelano Hugo Chávez Frias.
L’autore, Rocco Cotroneo, scrive da… Rio de Janeiro!

Chávez alla guerra con la tv satellitare
Il leader venezuelano inaugura "Telesur"
Trasmette anche negli Usa: "Forse George W. ci guarda"

RIO DE JANEIRO - "Ho parlato con Fidel, è incollato alla tv da ore... E George W. Bush? Magari anche lui ci guarda, insieme al popolo fratello degli Stati Uniti. E quando arriverà la sua TeleBush saremo qui, pronti alla lotta...". Squarci di guerra fredda mediatica nelle Americhe. Hugo Chávez lancia il suo canale televisivo bolivariano e anti-imperialista e il Congresso americano è pronto a rispondere a colpi di me- gawatt. Come ai tempi della Cortina di ferro e come ancor oggi avviene con Cuba, tra le due sponde dello Stretto della Florida. La novità si chiama Telesur, ha iniziato a trasmettere domenica mattina da Caracas, dopo qualche mese di test. E' un canale che verrà diffuso via cavo o satellite in alcuni Paesi sudamericani e negli Usa. Per adesso sono 6 ore di trasmissione al giorno, ripetute 4 volte, ma l' obiettivo è arrivare a un canale all news di 24 ore. Il governo Chávez ha la maggioranza delle azioni (51%) gli altri partner sono Argentina, Cuba e Uruguay. Alla finestra Brasile e Colombia: hanno chiesto un periodo di riflessione. Viste le premesse e le prime polemiche, l' adesione dei due grandi Paesi sudamericani appare difficile. Come nel suo stile, Hugo Chávez alterna pacate riflessioni di geopolitica continentale a fremiti rivoluzionari. Telesur è ora "la strada per l' integrazione sudamericana, una barca libera di navigare nelle acque della verità" oppure "un' arma potente per affrontare la controrivoluzione e l' imperialismo culturale del Nord". Ovviamente nulla poteva eccitare di più il leader venezuelano dell' iniziativa intrapresa qualche giorno fa da un parlamentare della Florida, Connie Mack, il quale è riuscito a far approvare dal Congresso un finanziamento per promuovere programmi radio e tv diretti al Venezuela. Per Mack, Chávez è un dittatore sulle orme di Castro e gli Usa devono rispondere a Telesur come fanno, da decenni, con Cuba attraverso il sistema radiotv Martí. "Benissimo - ha risposto Chavez -. Vogliono la guerre delle onde? L' avranno". E' ancora presto per sapere se Telesur diventerà una versione sudamericana di Al Jazira, polemica ma autorevole, oppure si limiterà a replicare via satellite la propaganda della tv di Stato venezuelana, alternata alle immagini delle sfilate dell' Avana per Castro.
Per Chávez, grande comunicatore, l' idea è sfuggire all' assediomediatico. Il suo governo, nonostante i tratti autoritari, è tartassato da anni dai canali privati, che lui accusa di "golpismo". Le prime trasmissioni di Telesur hanno già suscitato polemica con i vicini colombiani, indignati per le immagini riservate a Tirofijo, vecchio capo della guerriglia delle Farc, nascosto nella foresta da mezzo secolo. "Era un programma dedicato a tanti personaggi sudamericani - si difendono da Telesur -. Nessuna propaganda a favore delle Farc". Ben più rilevante, secondo i promotori della nuova tv, è il programma che ha avviato le trasmissioni. Un sondaggio per le strade, attraverso il quale veniva chiesto ai passanti se sapevano chi fosse Bill Clinton e chi fosse Belisario Betancourt. Tutti hanno riconosciuto l' ex presidente Usa, pochissimi si ricordavano del leader colombiano degli Anni Ottanta. Una chiara dimostrazione, secondo Telesur, dell' esistenza di un imperialismo culturale.
Rocco Cotroneo

LÍDER BOLIVARIANO Il presidente venezuelano Hugo Chávez Ex parà, al potere dal 1998, compirà 51 anni domani In onda DEBUTTOTelesur (nella foto) ha cominciato a trasmettere domenica mattina da Caracas dopo mesi di prove. PROPRIETARIIl governo Chávez ha il 51% delle azioni. Altri partner: Cuba, Argentina e Uruguay
OBIETTIVOAffrontare l' imperialismo culturale del Nord


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