America Latina (giugno 2005)
Radio Flash / Cartoline dall’Altra America / Venezuela 2005:
cartolina da Caracas (n. 4 / giugno 2005)

Padre Bruno e padre Chui, preti contro

Ogni domenica VENEZOLANA DE TELEVISION - Canale 8, la televisione pubblica del Venezuela, trasmette in diretta la MESSA. Lo stesso presidente Chavez non perde occasione per citare le scritture, per ricordare le radici cattoliche del popolo venezuelano e per mostrare il
crocifisso.
Insomma, il Venezuela è un paese in cui la fede religiosa gioca un ruolo importante. Eppure, la chiesa cattolica di questo paese è stata, fin dall'inizio, contro Hugo Chavez Frias e la sua rivoluzione bolivariana.
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A tal punto che, durante l'effimero GOLPE dell'aprile del 2002, il cardenal José Ignacio Velazco (arcivescovo di Caracas), oggi scomparso, fu in prima fila accanto a CARMONA, primo ministro dell'estemporaneo governo golpista.
Ed é rimasta famosa la frase del Nunzio Apostólico, Mons. André Dupuy, in occasione del 50-esimo anniversario dell'Universitá Cattolica di Caracas, quando si chiedeva "dove sta il
bravo popolo di Caracas", incitandolo a scendere in piazza.

Perchè la chiesa cattolica del Venezuela ha assunto questa posizione?
La risposta NON è facile nè univoca.
Certamente, ci sono ragioni storiche in base alle quali la chiesa si è schierata dalla parte delle classi al potere, come d'altra parte in quasi tutti i paesi latinoamericani. Ma, come in gran parte dell'America Latina, anche in Venezuela le posizioni sono diverse a seconda che si consideri la gerarchia ecclesiastica o la base, e ciò indipendentemente dalla diffusione della cosiddetta "TEOLOGIA DELLA LIBERAZIONE".
CERCHIAMO verifiche a questa tesi andando a parlare con sacerdoti che lavorano nei BARRIOS di Caracas ovvero nei sobborghi dove si concentra la maggioranza della popolazione e dove i problemi certamente NON mancano.

PADRE BRUNO RENAUD
Padre Bruno vive a PETARE, quartiere ultrapopolare di Caracas.
Non ha avuto vita facile questo sacerdote di origini belghe. Messo fuori dalla chiesa per anni, ha atteso con pazienza che la gerarchia ecclesiastica lo reintegrasse nei ranghi, riconoscendo la sua buonafede e la sua onestà intellettuale. Insegna e fa i mille lavori propri di un SACERDOTE che condivide la vita della gente comune. Parla della CORRUZIONE che ancora soffoca il paese; parla dei MILITARI ancora troppo presenti nella vita politica.
“ Ma – spiega senza reticenze – come prete io non posso che stare con il presidente Chavez”.
Ci mostra alcuni suoi articoli, pubblicati su ULTIMAS NOTICIAS, il quotidiano più venduto del Venezuela; in uno esorta il nuovo nunzio apostolico a prendere le distanze da una gerarchia episcopale troppo SOLERTE con quella parte della società venezuelana il cui unico OBIETTIVO è di PERPETUARE I PROPRI PRIVILEGI; nell'altro, scrive con verve polemica che, se George Bush è un BUON CRISTIANO, lui – padre Bruno Renaud - si dichiara ATEO...

PADRE JESUS SILVA detto "CHUI”
Andiamo a cercare CONFERME o SMENTITE in un'altro barrio della capitale, nella zona conosciuta come EL VALLE.
Per arrivare al luogo dell'incontro prendiamo una jeep che si inerpica per una strada ripidissima, ai cui lati si accumulano montagne di RIFIUTI.

Padre Jesus SILVA detto CHUY è magro e ha una bella faccia, la barba bianca, gli occhi verdi e vivaci. I suoi 77 anni di vita riempirebbero più di un romanzo d'azione: nato in Uruguay, fuggito dal suo paese perchè considerato un PRETE COMUNISTA, un altro fratello SACERDOTE scomparso in ARGENTINA ai tempi della dittatura militare.
"QUESTO che vedete è il Venezuela che sta con Chavez...", ci spiega il PADRE indicandoci con la mano le casupole costruite quasi una sull'altra, tra terrazze panoramiche e lavori murari incompiuti.
Parla con l'entusiasmo di un giovanotto: “'Chavez cade, Chavez cade', ripetono quelli dell'opposizione, invece continua a VINCERE. Per il popolo venezuelano la novità – continua CHUY - è di avere – FINALMENTE – un presidente su cui riporre la propria fiducia.
Chavez ha SEMINATO SPERANZA nelle menti di questa gente”.

Così parla JESUS SILVA detto CHUY, sacerdote di 77 anni. Così parla BRUNO RENAUD, sacerdote belga da una vita in Venezuela. Entrambi sono a dimostrare che la chiesa cattolica NON è soltanto quella che appoggia l'opposizione venezuelana.
Entrambi ci fanno capire perchè il presidente Chavez ha un seguito del 75-80 per cento, nonostante i media privati venezuelani (appartenenti all'oligarchia) gli siano contro e – soprattutto – nonostante la guerra aperta che Washington gli ha dichiarato.
Nel 2006 ci saranno le elezioni presidenziali.
Allo stato delle cose, la riconferma di Chavez alla presidenza del VENEZUELA è più che una certezza.
Ma proprio per questa ragione ogni altra soluzione, NESSUNA esclusa, è possibile.

(da Caracas, per RADIO FLASH, Paolo Moiola)



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