America Latina (giugno 2005)
Radio Flash 2005 / Cartoline dall’Altra America / Venezuela 2005:
cartolina da Caracas (n. 3, giugno 2005)

Condoleza e Maria Corina, donne anti-Chávez

Due donne, due donne diverse, ma egualmente pericolose per la stabilità del Venezuela di Hugo Chavez Frias sono agli onori della cronaca di questi giorni. La prima è Condoleza RICE, segretario di stato degli Stati Uniti; la seconda è Maria Corina MACHADO, direttrice dell'organizzazione “SUMATE”.

COMINCIAMO DA CONDOLEZA RICE
A Fort Lauderdale, in Florida, si è svolta la 35.ma assemblea generale della OEA,
l'Organizzazione degli stati americani (che raggruppa le delegazioni di tutti i paesi, eccetto la negletta Cuba, trattata alla stregua di un appestato per ordine di Washington).
Come padrona di casa, la Rice ha presieduto l'incontro.
Il presidente Bush ha parlato lunedì 6 giugno, concludendo il suo intervento con il solito “Dio vi benedica”, augurio che in molti considerano blasemo in bocca a lui.
L'assemblea aveva molti punti da trattare (ad esempio, la situazione in Bolivia con il presidente Mesa che ha rinunciato all’incarico in seguito alle proteste di piazza), ma è stata dominata dalla guerra che gli Stati Uniti hanno dichiarato al nuovo Venezuela, reo di NON attenersi alle regole dettate da Washington, che NON vanno discusse, dato che sono - dicono alla Casa Bianca - la quintessenza della democrazia.
In questa occasione gli Stati Uniti hanno proposto – inutilmente - all'Organizzazione degli stati americani la creazione di un organismo di “SUPERVISIONE DELLA DEMOCRAZIA NEI PAESI LATINOAMERICANI”, organismo che avrebbe la facoltà di superare la sovranità dei singoli paesi.
In altre parole, Washington avrebbe voluto CODIFICARE il proprio diritto all'INGERENZA, quando ritenuto necessario. Per il Venezuela l'ingerenza NON ha ancora portato i frutti sperati ovvero la caduta del presidente Chavez. Ecco, perchè la Casa Bianca continua a sostenere gli OPPOSITORI di Chavez, come - ad esempio - Maria Corina MACHADO, donna dell'alta società venezuelana (che ha poco da spartire con almeno l’80 per cento dei venezuelani).

SUMATE
Il presidente statunitense ha ricevuto la MACHADO nello studio ovale della Casa Bianca, un onore normalmente concesso a capi di stato o di governo.
Maria Corina MACHADO è – invece - la direttrice di SUMATE.
Questo nome identifica una ONG venezuelana conosciuta per aver raccolto le firme per il referendum contro Hugo Chavez Frias.
Lo strumento del referendum revocatorio è previsto dalla COSTITUZIONE venezuelana, una costituzione di altissimo profilo scritta da un'Assemblea costituente voluta proprio dallo stesso Chavez nell'anno 1999.
Per esemplificare, è come se in Italia - attraverso un semplice referendum - si potesse chiedere ai cittadini italiani: “Volete voi che Silvio Berlusconi rimanga in carica fino al termine del mandato?”.
Ma torniamo al referendum contro Chávez.
All'epoca – era l'estate del 2004 – le polemiche furono furibonde.
Si scoprì – infatti – che SUMATE aveva raccolto migliaia di FIRME non valide (firme ripetute più volte, firme di persone non più in vita o non aventi diritto).
Nonostante i gravi brogli dei promotori, il Venezuela dimostrò al mondo il suo altissimo profilo democratico: il referendum fu effettuato e si risolse con la netta VITTORIA dei “NO” ovvero con la riconferma del mandato al presidente Chavez,
risultato confermato da tutti gli osservatori internazionali (anche se alcuni “a denti stretti”).

Nei giorni scorsi SUMATE è – dunque – tornata all’onore delle cronache, dopo il referendum del 2004. L’organizzazione presieduta da Maria Corina MACHADO non è una comune ONG.
Infatti, è generosamente SOVVENZIONATA da Washington, che ha versato e continua a versare milioni di dollari nelle casse dell'Ong.
“E' una organizzazione della società civile venezuelana”, spiega la Casa Bianca, che evidentemente NON ha il senso del ridicolo.

DALLA RICE ALLA MACHADO:
quella degli Stati Uniti contro il Venezuela è una vera e propria crociata, intollerabile per qualsiasi nazione del mondo.
Il Venezuela resiste con la forza di chi sa di essere nel giusto, ma anche con il timore che – prima o poi – Washington riuscirà a fare breccia, magari – è questa la voce che gira nel paese – passando attraverso l'eliminazione fisica del presidente Chavez.
A maggior ragione in questo periodo storico che vede il presidente venezuelano in prima fila nell'ambizioso tentativo di raccogliere attorno ad un progetto AUTONOMO da Washington i paesi dell'America Latina.
“Ma come si osa” hanno pensato alla Casa Bianca.
Ecco, perchè gli vogliono far capire bene cosa si debba INTENDERE per democrazia...

(da Caracas, per Radio Flash, Paolo Moiola)


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