America Latina (novembre 2002)
L'altra Chiesa nel Venezuela di Chávez
Suore combattive...
«ESISTIAMO! »

Sì, esistiamo! Noi suore nella chiesa del popolo di Dio. Sempre si parla di vescovi e sacerdoti per riferirsi alla chiesa, ma noi suore siamo la presenza di Gesù, chiamate a costruire il suo progetto di fratellanza tra il popolo. Viviamo nello stato di Sucre (1). Formiamo una comunità di comunità, diverse tra loro, con differenti lavori e distinti luoghi. Siamo unite dall’amore per il popolo sucrense, assieme al quale viviamo da molti anni, alcune da 30, altre da 25, altre ancora da 15. Possiamo dire che siamo già terra della sua terra.
Siamo figlie dell’Oriente, da dove spunta ogni mattina il sole; anche per questo viviamo ponendo attenzione alle luci che nascono nelle nostre realtà quotidiane. Riconosciamo, appoggiamo e ammiriamo il progetto bolivariano capeggiato dal fratello presidente Hugo Chávez Frias, che offre al popolo partecipazione e protagonismo assieme alla coscienza di creare la storia che sogniamo.
Come chiesa e come sorelle noi ci sentiamo identificate con il progetto e ci dispiace quando alcuni vescovi e sacerdoti bloccano e sminuiscono il momento storico che stiamo vivendo (2). Non ci sentiamo rappresentate da essi. Noi esistiamo! Per questo desideriamo eleggere i delegati della chiesa per i tavoli di dialogo, come hanno deciso di fare il governo e l’opposizione. Desideriamo altresì che i dialoghi di pace si tengano in uno scenario diverso da Caracas, troppo segnata dalle rivalità. Suggeriamo la Guayana, come terra del futuro e come luogo vitale che può aiutare a sboccare le nostre visioni e prospettive indirizzandoci ad un dialogo tra eguali.
Dai nostri piccoli villaggi, dai nostri quartieri di periferia, stiamo creando tra la gente piccoli spazi dove è possibile vivere in modo diverso, come vicini ed eguali. Lavoriamo in comunità cristiane, gruppi di donne, cooperative, piccoli centri comunitari di educazione popolare, e sentiamo che oggi tutti stanno sperimentando una nuova vitalità.
Sì, esistiamo! Con speranza. Appoggiamo il progetto bolivariano e desideriamo dargli energia e tempo perché fiorisca. È troppo chiedere che l’opposizione ci dia tempo per costruire e crescere? Il popolo non ha forse aspettato molti anni per diventare protagonista della storia?
Esistiamo assieme al popolo degli esclusi e ci organizziamo per manifestare la nostra visione della vita, per godere, amare e sentirci compagne e compagni. Ascoltando ogni settimana «Aló Presidente» (3), si rinnovano le nostre energie solidali per continuare con amore e temperamento, le avventure della vita quotidiana. Capiamo che questo momento storico è pieno di chiaroscuri, ma noi vogliamo rischiare, sostenute da una speranza invisibile che ci dice: «Chi ci separerà dall’amore? » (Rom 8,35).
Per tutto questo crediamo, affermiamo e gridiamo che esistiamo! E che vale la pena di vivere in Venezuela: oggi, qui ed ora (4).
LE COMUNITÀ DI SUORE DI MERITO (ARAYA), SAN LORENZO (MONTES), QUEBADRA DE LA NIÑA (PARIA), TUNAPUY (PARIA), EL PEÑON (CUMANÁ)

Note:
(1) Lo stato di Sucre si trova nella regione est del Venezuela, di fronte al Mar dei Caraibi.
(2) Durante il golpe dell’aprile 2002.
(3) È la trasmissione
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