risoluzione Onu
La risoluzione è una deliberazione del Consiglio di sicurezza (15 membri, di cui 5 permanenti e con diritto di veto: Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia) delle Nazioni Unite. Molte le risoluzioni contro l’Iraq, ma molte di più quelle contro Israele, che tuttavia le ha sempre rifiutate, a partire dalla 242 del 1967 (si veda il saggio di Xavier Baron, I palestinesi, Baldini&Castoldi 2002).
guerra preventiva
Secondo la dottrina sulla sicurezza nazionale («The National Security Strategy of the United States») presentata da George W. Bush lo scorso 20 settembre, il governo di Washington punterà a «difendere gli Stati Uniti, i cittadini americani e i nostri interessi in patria e all’estero, identificando e distruggendo la minaccia prima che raggiunga i nostri confini».
embargo
«Le risposte degli stati alle violazioni di diritti umani, alle minacce alla pace internazionale e all’illegittimo sostegno a tali minacce, quando vengono realizzate in termini di embarghi e sanzioni, finiscono per colpire sempre stati ai margini della comunità internazionale. Inoltre, immancabilmente, finiscono per essere controproducenti» (Dizionario della globalizzazione, Zelig Editore 2002). Oltre all’Iraq, tra gli embarghi più noti ci sono gli embarghi statunitensi nei confronti di Cuba, Libia ed Iran.
terrorismo
«Il terrorismo è il sintomo, non la malattia. Il terrorismo non ha paese. È transnazionale, un’impresa globale come la Coca, la Pepsi o la Nike. Al primo segnale di pericolo, i terroristi possono fare fagotto e trasferire le loro “fabbriche” di paese in paese alla ricerca di un trattamento migliore. Proprio come le multinazionali» (Arundhati Roy, Guerra è pace, Guanda 2002).
libertà duratura / Enduring freedom
Sotto questa sigla, gli Stati Uniti comprendono tutte le operazioni (soprattutto militari) finalizzate alla lotta al terrorismo internazionale. Prima operazione di «Enduring freedom» è stata la guerra in Afghanistan.
stato canaglia / rogue state
Definizione coniata dal presidente statunitense George W. Bush per indicare tutti gli stati che, secondo gli Usa, appoggerebbero il terrorismo internazionale. Nella lista sono inclusi: Iraq, Iran, Corea del Nord, Libia e l’ex Afghanistan dei talebani.
armi di distruzione di massa
Tutte le armi a cui non si può attribuire l’aggettivo «leggere». Pertanto, rientrano nell’accezione le armi biologiche e batteriologiche (batteri, virus, funghi), le armi chimiche (gas e tossine di vario tipo), le armi nucleari.
uranio impoverito / depleted uranium
Utilizzato per migliorare la capacità perforante dei missili, l’uranio impoverito è responsabile di gravi danni alla salute delle persone (civili e militari) in Iraq e in Kosovo (e in tutti i paesi dove è stato utilizzato segretamente).
sindrome del Golfo
Con questo termine si intende quel complesso di malattie gravi e misteriose nella loro eziologia che ha colpito i veterani statunitensi impegnati nella prima guerra del Golfo. I casi di sindrome denunciati sono circa 90.000. Oltre alle malattie dei veterani, molto gravi e sempre più numerosi sono i fenomeni di malformazioni genetiche tra i loro figli (occhi, orecchie o arti mancanti, sviluppo abnorme di alcuni organi interni ecc.), che rientrano tra le possibili conseguenze dell’uranio impoverito sulla salute.
linfoma di Hodgkin
O linfogranuloma maligno. «Malattia del reticolo dei gangli linfatici, del midollo osseo, della milza, caratterizzata dall’associazione di un granuloma dall’aspetto infiammatorio con cellule tumorali» (dizionario medico Larousse). Tra le persone venute a contatto con l’uranio impoverito (nei Balcani, in Iraq) è stato accertato un rilevante incremento dei casi di linfoma di Hodgkin.
(a cura di Paolo Moiola)
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