Americas (22-11-2008)

BUGIARDI, BUGIARDI, BUGIARDI

 

Buenos Aires, 22 novembre 2008. Il taxista di Tienda Leon si presenta subito: “Parlo italiano. La mia famiglia è calabrese”. Mi fa un compendio della situazione argentina. Ce l’ha con tutti, ma soprattutto con i coniugi Kirchner: lei, Cristina, attuale presidenta dell’Argentina; lui, Nestor, ex presidente ed ora gran burattinaio della politica. Il taxista calabrese parla con foga. Bugiardi, bugiardi, bugiardi… Sostiene che i Kirchner sono peggiori di Menem (il presidente ultraliberista degli anni Novanta, ndr). I due hanno distrutto la classe media, quella che lavora e che ora non ce la fa ad arrivare a fine mese. Distribuiscono sussidi ai poveri - quelli che vivono nelle “villas miserias” della capitale - per avere i loro voti, per portarli in piazza quando serve un supporto politico. Non soltanto ricevono 300 pesos al mese (un euro vale - più o meno - 4,15 pesos, ndr), ma rubano e trafficano in droga. Occupano terreni pubblici e per questo il sindaco di Buenos Aires Mauricio Macri, avversario dei Kirchner - “giovane, bravo e competente”, spiega il taxista - vorrebbe mandali via. Dove?, chiedo. “Fuori, di terra ce n’è tanta”.

E la crisi economica? “Quale crisi? In Argentina, siamo sempre in crisi…”. L’inflazione è a 2 cifre, ma il governo tarocca le statistiche. Bugiardi, bugiardi, bugiardi… Poche settimane fa, Cristina ha nazionalizzato 10 fondi pensione privati. “Ma non erano sull’orlo della bancarotta?”, obietto. “Non importa. Non si può fare così”. I sindacalisti sono miliardari e i giornalisti sono comprati dal governo. Cristina vuole imitare Chavez, con il quale va sempre a braccetto.

Vorrei dire qualcosa (almeno) per difendere il presidente venezuelano, ma sono troppo frastornato dal lungo viaggio e dal caldo. Nel frattempo, siamo arrivati in Corrientes. Saluto il mio taxista calabrese, ringraziandolo per avermi fatto il quadro della situazione. Veritiera o meno, questo è tutto da vedere.


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